Poco nota, anche ai suoi pur numerosi estimatori, è la sua attività di scultore e ceramista, che dalla fine degli anni ‘40 lo porta a fondare a Venezia la Ceramiche CO.ROS, poi, sempre a Venezia, alla direzione artistica di una delle più rinomate fabbriche di ceramica artistica: la Ceramiche San Polo sita in campo s. Polo. In tale veste ha contribuito al rinnovamento del gusto artistico allora in atto nelle arti decorative e nell’arredamento, proponendo quello che potremmo chiamare design d’artista, con pezzi unici, sculture e pannelli, in dichiarato distacco e contrasto rispetto al design prevalente, più orientato alla produzione di serie.

Le modalità di lavorazione e le scelte produttive della proprietà, garantirono a Otello Rosa la massima libertà espressiva con produzione di pezzi unici alternati a modelli per la produzione di serie, che si concretizzava con modalità produttive artigianali e tecniche manuali, dove le dimensioni spesso monumentali e le scelte compositive discendevano direttamente dalla grande tradizione scultorea delle botteghe artigiane venete del ‘600 e del ‘700.