Si capisce facilmente che è veneziano di nascita da certe immagini di una Venezia quasi irreale, concepita nel ricordo d’una infanzia serena e felice, tra le pieghe del sentimento e dell’affetto. Poi i paesaggi, resi all’essenziale, con pochi tratti bianchi e neri, con una sicurezza di disegno, una maestria d’impianto sono l’anima dell’ambiente in cui vive; il ritmo dei cavalli sempre frementi, con l’impronta del vigore, dell'energia d'una dinamica forza della natura.
Ma sono i ritratti quelli che caratterizzano tutta la mostra. Purezza di linee nel volto d'una espressività intensa e profonda, immagini che sembrano uscite dal pennello di un artista del '400. Dolcezza, finezza di tratto, riflesso di occhi chiari ed azzurri forse portati al pianto. Nessuna ricerca di effetti per stupire, è solo il volto della sua intensità che attrae e sublima. Unico abbandono lirico ed ornamentale l'incanto di mani affusolate che si sforzano di dare un senso al pensiero…...
Nestore Trentin 1989